
Futuro
L’ultima tappa del percorso sull’alimentazione rappresenta la situazione
di pericolo che incombe sul pianeta. La massa gassosa, che avvolge la
Terra proteggendola dai raggi nocivi del Sole, simboleggiata da teli di
cellophan sospesi a emiciclo, presenta delle “falle”. Inoltre l’effetto
serra, determinato dall’aumento della percentuale di anidride carbonica
nell’aria, sta provocando un surriscaldamento della temperatura che
comporta il disciogliersi dei ghiacciai, delle nevi perenni e
l’innalzamento del livello delle acque, con conseguente pericolo di
devastazione per le terre emerse. Tutto ciò è rappresentato nel pannello
posto in terra che, con un forte effetto dinamico, mostra una massa di
ghiacciaio in disfacimento e un lembo di Terra dal quale emerge,
solitario, un melo con l’unico frutto rimasto. Esso è fortemente
simbolico, trasparente, è, infatti, il richiamo biblico all’albero della
vita e la frutto proibito. In alto, sospesi attraverso un sistema di
bilanciamento calcolato, vi sono un uomo, una dama e un bambino in abiti
spaziali che suggeriscono un movimento ascensionale verso gli spazi
siderali, rappresentati da un pannello ellittico sovrastante. Essi cercano
la soluzione al disastro ecologico: la salvezza. Recano con loro la catena
proteica e la struttura del DNA. E’ la materia vivente. Siamo noi. Ciò che
siamo e siamo stati dalla comparsa dell’uomo sulla Terra. E’ il bambino,
non a caso, a reggere una mela, a indicare che il futuro è nelle mani
delle nuove generazioni.
Il futuro? In America sono sicuri:
è sotto il segno della nutrigenomica.
Si tratta della nuova disciplina che applica la genetica alla scienza
della nutrizione, il cibo del futuro sarà
personalizzato in base al proprio Dna. Basterà pungersi il dito, inviare
una goccia di sangue al laboratorio giusto, et voilà: previo pagamento di
alcune decine di euro, via e mail sapremo esattamente cosa mangiare, in che
quantità, per quanto tempo.
«L’ipotesi non è improbabile - spiega Alfonso Siani, ricercatore
dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Cnr di Avellino - La
nutrigenomica riguarda l’effetto di un alimento sul singolo individuo. Il
genoma umano è costante, ma esistono piccole varianti geniche che possono
avere effetti costituzionali diversi. Noi, ad esempio, abbiamo
identificato alcune varianti genetiche che causano l’obesità».
Una persona magra, che però ha un rischio genetico di obesità, potrà
prevenire i chili di troppo con una dieta appropriata.
Ma Siani è scettico: «Possiamo riprodurre biotecnologicamente grassi
con le caratteristiche dell’olio d’oliva unite a quelle dell’olio di
pesce, ma non ci sono prove che avrebbero lo stesso risultato di quelli
naturali. L’effetto di un cibo è molto più della somma dei singoli
fattori».
Tra tanti dubbi, un’unica certezza: «La dieta mediterranea è un vero e
proprio natural functional food, ricco di proprietà benefiche. Perché
rinunciarvi per un prodotto di laboratorio?»


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